BIO-BIBLIOGRAFIA


LE OPERE

Antonio Fogazzaro







Alessandro Cavallanti


Alessandro Cavallanti

     don Alessandro Cavallanti (1879-1917), nativo di Crema, fu ordinato sacerdote nel 1902 e nominato viceparroco a Capralba. Iniziò a scrivere per le riviste diocesane e i suoi articoli attirarono l’attenzione di don de Töth, che lo volle con se a Firenze alla redazione de "L’Unità cattolica". Nel 1906, un anno prima della Pascendi, pubblicò il saggio Modernismo e modernisti, a cui seguirono numerosi altri opuscoli di critica antimodernista. Nel luglio 1909 subentrò a don de Töth alla direzione del giornale fiorentino, fra violenti polemiche, legate anche alla complessa proprietà della testata. Infatti san Pio X l’aveva riscattata dagli eredi Margotti per poi cederla a quattro vescovi della Toscana (di Firenze, Siena, Pisa e Lucca), e in seguito nominò il vescovo di Firenze unico supervisore. Tra l’episcopato toscano, il card. Maffi, arcivescovo di Pisa, (amico del card. Ferrari e con lui responsabile del “trust”) si distinse nelle critiche a don Cavallanti, mentre il vescovo di Arezzo, mons. Volpi, ne esaltò la “saldezza dei principi”. In più occasioni san Pio X ebbe parole di elogio per L’Unità cattolica diretta da don Cavallanti, giudizio condiviso anche dai cardinali De Lai e Gennari. A Papa Sarto premeva difendere un giornale che svolgeva un importante ruolo nell’azione antimodernista, pur non apprezzando alcuni attacchi troppo personali fatti dal direttore, imputabili anche alla sua giovane età. Don Cavallanti resterà alla direzione de "L’Unità cattolica" sino al 1917, quando morì in incidente ferroviario a soli 38 anni.